Diciotto stabilimenti finora coinvolti e un altro sito che si aggiunge quest’anno; 8mila progetti di miglioramento avviati, con 6mila persone coinvolte e un elevato incremento della produttività. Sono questi numeri e risultati di Leonardo production system (Lps), il programma nato nel 2019, e rilanciato nella versione 4.0 nel 2021, con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza e la produttività dei siti industriali di Leonardo, attraverso un approccio orientato al miglioramento continuo nella gestione dei processi e dei programmi, in grado di offrire sempre più qualità e sicurezza.
Lps ha le sue fondamenta, spiega Fabio Barsotti, direttore ottimizzazione della produzione del gruppo, nella World Class Manufacturing (Wcm), una metodologia di produzione strutturata e integrata, volta a migliorare continuamente tutte le performance produttive, per garantire la qualità del prodotto. Il nuovo sistema introdotto con Lps si pone un triplice obiettivo, chiarisce Barsotti: «ridurre gli sprechi presenti nel processo produttivo in essere; coinvolgere tutti i lavoratori del sito, responsabilizzandoli e rendendoli parte integrante e attiva del processo; aumentare la sicurezza sul luogo di lavoro».
Lo sviluppo del programma Lps ha richiesto un ripensamento del processo produttivo e un miglioramento continuo, non solo dei processi di produzione, ma anche di tutto il ciclo di vita del prodotto: movimentazioni, scorte, controlli, manutenzioni, gestione della supply chain, sino alla progettazione e modellazione di processi operativi. Con Lps, prosegue Barsotti, «abbiamo introdotto in Leonardo un approccio sistemico e logico per migliorare le performance produttive. Abbiamo identificato, nel 2019, gli stabilimenti di Pomigliano e Nola come siti pilota e siamo arrivati, ad oggi, a introdurre la nuova metodologia di produzione in 18 stabilimenti, con traguardi di eccellenza raggiunti, tra gli altri ad Anagni, Cascina Costa, Cameri, Venegono e Foggia, con l’avvio di oltre 8mila progetti di miglioramento in cui abbiamo coinvolto più 6mila persone. Il nostro obiettivo è di arrivare a coinvolgere in tutto 19 siti nel corso di quest’anno. In quelli dove il programma è stato avviato, peraltro, si è registrato un elevato incremento di produttività e miglioramenti sostanziali nell’ergonomia e nella qualità e nei flussi logistici». Alla roadmap fin qui tracciata ora si aggiunge un nuovo tassello, che si concentra sulla digitalizzazione dei processi. Nei prossimi 10 anni, ragiona Barsotti, Leonardo sarà impegnata sia nella valorizzazione dei business consolidati sia nello sviluppo dei progetti di innovazione tecnologica, delineati dal piano strategico “Be tomorrow 2030” 2030. Si è proceduto, quindi al lancio, nel 2021, del programma Lps 4.0, «col proposito – aggiunge – di attuare una trasformazione sostenibile dei nuovi cicli tecnologici, soprattutto grazie all’integrazione fra digitale e manifattura». Insomma, sottolinea, «punteremo al miglioramento della realizzazione fisica dei prodotti anche attraverso l’applicazione, nei processi, della robotica, dell’automazione e della manutenzione predittiva delle macchine. In sostanza, rivisitando il Leonardo production systems in una versione sempre più attenta all’informatizzazione digitale della produzione, con Lps 4.0 intendiamo impattare direttamente sui costi di trasformazione, per contribuire, con l’adozione del digitale, a migliorarli in chiave di sostenibilità». Leonardo, peraltro, è stata inclusa nella Wcm Association, la quale raggruppa le più meritevoli aziende che, a livello mondiale, implementano processi produttivi ispirati al Wcm.
Il Sole 24 ore